PRESENTAZIONE STAGIONE

115^ Stagione Concertistica 2025 - 2026

La 115° stagione concertistica della Società Amici della Musica di Verona si inserisce nel progetto triennale 2025-2027 approvato dal Ministero. Abbiamo pensato di strutturare la programmazione su una serie di progetti che, pur valorizzando una prospettiva temporale triennale, mantengano una organicità annuale. L’idea è quella di raccogliere e interessare il pubblico anno per anno e condurlo lungo un percorso artistico che possa essere ad un tempo informativo e formativo mantenendo alto, come da nostra tradizione, il livello artistico delle proposte. La programmazione della Società si svilupperà cercando di coniugare la funzione museale che deriva dalla propria storia con la necessità di evolvere, di cercare nuove strade, soprattutto, nuovo pubblico. Titolo dell’intera struttura progettuale è, infatti, “AVVICINARE LA MUSICA COLTA AI GIOVANI E AVVICINARE I GIOVANI ALLA MUSICA COLTA”. Fra le criticità che oggi gravano su quanti operano nella produzione e nella diffusione della musica colta dal vivo riteniamo che quello del ricambio generazionale debba essere riconosciuto di primaria importanza. L’evento pandemico, infatti, ha impattato pesantemente, sotto il profilo psicologico-emotivo, su tanta parte del nostro pubblico tradizionalmente costituito da anziani e, al contempo, ha determinato nei giovani, complice forse una digitalizzazione non adeguatamente monitorata, un calo nella volontà e nella capacità stessa di concentrarsi su un pensiero di lungo respiro come quello necessario sia alla pratica che all’ascolto musicale critico. Tre sono le direttrici lungo le quali ci muoveremo per rendere efficaci le nostre proposte: CONTENUTI, CONTESTI, ACCESSIBILTÀ. Contenuti, ossia repertorio, linguaggi ecc. Contesti, ossia location, orari, durata degli eventi e rapporti con altri linguaggi come mediazioni verbali, supporti multimediali ecc. Accessibilità, ossia utilizzo di aggiornati sistemi di informazione e di riproduzione degli eventi (streaming ecc), una adeguata e agevolata politica dei prezzi, di intercettazione e di fidelizzazione dei giovani. Denominatore comune strategico nella realizzazione degli eventi in programma sarà il coinvolgimento di giovani interpreti di grande qualità come ad esempio lo strabiliante pianista russo vincitore del Premio Busoni ‘23, Arsenii Mun, il Trio Hermes, Giovanni Bertolazzi, Ettore Pagano, il Quartetto Pegreffi vincitore del Premio Amici della Musica 2024, Evgeny Konnov, vincitore dell’ International Piano Competition 2024, affiancati ad artisti di consolidata fama come Mario Lanaro, Sayaka Shoji, Gianluca Cascioli o il Quartetto di Cremona. 

Di seguito i progetti.

N.1 “PRIMA LA MUSICA E POI LE PAROLE?” abbiamo preso a prestito e gentilmente manipolato il titolo del celebre lavoro di Antonio Salieri e di Giovanni Battista Casti per un progetto che vogliamo sviluppare con l’aiuto di divulgatori che siano anche musicologi. Nel solco del progetto dedicato alla musica da camera di Schumann e che ha avuto protagonisti il Trio Hermes con Mauro Masiero, Valerio Sebastiani e Luca Ciammarughi, si intende sviluppare e sistematizzare un format nel quale i “maestri” delle parole e i “maestri” dei suoni sperimentano le alleanze e le sinergie possibili fra i due linguaggi in favore della musica, della sua migliore comprensione intellettuale e del suo migliore godimento spirituale, all’insegna della crescita culturale del nostro pubblico. 

N.2 “DE LA LIBERTÉ DE LA MUSIQUE” è un titolo di uno dei padri de l’Enciclopedie, Jean Baptiste Le Rond D'Alembert scritto in polemica risposta alla Lettre sur la musique francaise di Jean- Jacques Rousseau del 1753. Nel difendere la musica francese nell’arduo confronto con la musica italiana, il D’Alambert fa esercizio di un certo “sovranismo” che sarà a lungo caro alla cultura francese. Un atteggiamento che pare emergere anche in una sparuta ma significativa parte di coloro che oggi, sia nella veste di esegeti che di creativi, affrontano il tormento dei linguaggi musicali soprattutto nel loro rapporto con il mondo della riproduzione tecnologica dell’opera d’arte e della conseguente riduzione a merce, una merce collocata in un mercato vieppiù globale. Per certi aspetti, nulla di nuovo sotto il sole se non la vertiginosa dimensione del fenomeno, tale da disorientare anche i più volonterosi. Sarà con questa lente, ossia quella di scorgere i nessi sovente critici fra la dignità e la libertà dei musicisti e della musica nei suoi rapporti con i tentacolari meandri del potere dell’apparato mediatico, che svolgeremo la nostra ricerca, ovviamente nel repertorio cameristico che caratterizza il nostro ambito produttivo. 

N.3 “MUSICA COLTA SD MUSICA POPOLARE.2”Esiste un fil rouge che collega in maniera biunivoca la musica popolare e la musica colta. Indagare questo nesso nelle musiche e nei compositori europei sino alla prima Scuola di Vienna è ovviamente abbastanza agevole, più arduo ma anche più stimolante farlo nella tormentata evoluzione delle forme e dei linguaggi che hanno caratterizzato la storia del XIX, XX secolo e in questo primo scorcio del XX!; romanticismo, scuole nazionali, seconda scuola di Vienna, e poi le avanguardie succedutesi nel novecento per giungere agli esiti più sofferti e sofferenti della contemporaneità, nella quale la dissoluzione dei generi, la forsennata riproducibilità tecnologica delle opere d’arte e il definitivo tramonto dell’eurocentrismo culturale pongono interrogativi, nel merito di questo rapporto, lungi da trovare esaurienti risposte. Delineato così può sembrare un compito immane ed è per questo che intendiamo tracciare un perimetro geografico e temporale nel quale sviluppare la ricerca nel prossimo triennio. In questo progetto.2 sarà ancora protagonista l’Europa fra tardo romanticismo e avanguardie, un tratto di tempo così ricco di inarrivabili capolavori, anche limitatamente all’organico cameristico che caratterizza la mostra produzione, da non avere pari. 

N.4 “MELOLOGO DA CAMERA.2” 

Un genere di composizione nel quale la recitazione, più o meno libera, d'un testo letterario è accompagnata da una sincronica parafrasi strumentale che anche in ambito cameristico presenta autentici capolavori: Schubert, Schumann e il giovane Wagner. In alcune composizioni lisztiane troviamo un incontro tra declamato e accompagnamento musicale (testi di Gottfried August Bürger, Nikolaus Lenau, Moritz Jokai, Aleksej Tolstoj e altri). Il genere interessa, fra gli altri, Debussy, Stravinskij, Britten, Walton, Milhaud, Honegger. Nella Scuola di Vienna, lo schema del melologo unito al canto antiromantico da’ vita allo Sprechgesang (Pierrot Lunaire di Arnold Schönberg). Il genere deve molto alla passione dell'attore e impresario Ernst von Possart cui Richard Strauss, nel 1897, dedicò Enoch Arden, e due anni dopo, lo volle protagonista di Das Schloß am Meere. 

N.5 “UBI MELOS NEC IBI MALI” etica ed estetica nella musica sacra e no. Un progetto che intende utilizzare una lente epistemologica che oggi può apparire superata se finalizzata a tracciare confini ma indispensabile nella costruzione di una collettività colta e solidale, a comprendere il ruolo che in tale processo la musica ha assolto, assolve e potrà assolvere. 

N.6 ANCORA NOVECENTO.2” Il secolo breve, capolinea dell’eurocentrismo, del linguaggio musicale, meglio, dei linguaggi musicali tout court, e, insieme, punto di partenza per nuovi percorsi di confronto e di contaminazione che interessano gli stessi approcci cognitivi e sensoriali del pensare, del creare, del comunicare prima ancora che del fare musica. A quante domande, disseminate nei capolavori della musica da camera di questo secolo, dobbiamo ancora una risposta! Ed è con questo spirito, di ammirati esploratori, che ci muoveremo per proporre, nei prossimi tre anni, una panoramica, sicuramente ancora insufficiente, della ricchezza di colori, timbri, forme, sensi e significati nascosti nella produzione cameristica del novecento. 

N°6 “MUSICA DI CONFINE.2” Esplorare i punti di contatto e di contaminazione fra poesia, musica d’arte, jazz e musica leggera, contatti e contaminazioni che sfidano confini fra generi musicali e modalità creative e comunicative, ma anche fra matrici linguistiche e definizioni territoriali che mostrano ogni giorno di più la loro natura di steccati ideologici non più attuali. 

N.7 “MUSICA NELLA RELAZIONE D’AIUTO” Sono eventi musicali dedicati alla relazione d’aiuto, in collaborazione con il Conservatorio di Verona ed in particolare con il suo Dipartimento di Musicoterapia; sono realizzati nelle case di riposo e in strutture assistenziali, con l’intento di evidenziare la sensibilità verso il solidale, il sociale da parte dei musicisti e le straordinarie capacità terapeutiche del linguaggio musicale. 

N.8 “MUSICA PER IL MONDO DELLA SCUOLA” L’intento è vieppiù di qualificare e dare sistematicità a questa attività che verrà realizzata, oltre che dai giovani artisti che si stanno formando o si sono formati nel conservatorio cittadino, anche da docenti esperti e, una volta all’anno, da un artista del nostro cartellone; un’artista che accompagnerà, con la sua maestria e il suo carisma, i più piccoli alla scoperta delle meraviglie della musica dando vita ad eventi costruiti su misura delle loro capacità attentive in ossequio a quel principio di prossimità didattica che si vorrebbe cardine delle nostre proposte rivolte ai più giovani. 

N.6 “PROGETTI DI RETE” Al fine di ottenere economie di scala nella scrittura degli artisti, nell’intento di favorire la circuitazione di giovani artisti emergenti e di sviluppare progetti innovativi, nonché nell’intento di dare vita a progetti poliennali condivisi, insomma con la volontà di fare “sistema”, si sono poste le basi e si svilupperanno contatti e intese di coordinamento e di collaborazione con le seguenti istituzioni: Accademia Filarmonica di Verona - Amministrazione Comunale di Verona, Sistema Museale - Fondazione Cariverona Progetto Organi Storici, progetto di salvaguardia, conservazione, restauro e valorizzazione artistica del patrimonio organaro e della letteratura organistica - Conservatorio Statale di Musica di Verona, ciclo di conferenze-concerti presso l’Auditorium Montemezzi - Concorso Internazionale Trio di Trieste, scrittura del gruppo da camera vincitore - Amici della Musica di Padova, Belluno, Treviso, Asolo, Mestre, Monfalcone, Vicenza - Steinway Society, Società Letteraria di Verona e Orchestra da Camera di Mantova, Premio Amici della Musica per solisti e gruppi da camera e Concerti di Sala Montanari - Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI Intesa poliennale di scrittura di un gruppo da camera dell’Orchestra 

N.7 “SOLI” è una rassegna di concerti di giovani musicisti di grande bravura che ha luogo nella splendida cornice del Monastero del Bene Comune di Sezano e che riscuote interesse e notevoli consensi da parte del pubblico. Soli è una rassegna di strumenti che suonano prevalentemente da soli dando modo di apprezzare una letteratura di raro ascolto e di pregevole fattura; i concerti di Soli vengono realizzati tra fine maggio e fine giugno, attorno al solstizio d’estate, attorno alla Festa Europea della Musica con l’auspicio di un futuro più luminoso per chi intenda avviarsi alla difficile professione della musica. 

N.10 “RICERCA DI MERCATO – QUESTIONARIO” Verranno adottate, nel prossimo triennio, le basilari pratiche delle ricerche di mercato per indagare il sentire, prima ancora che il pensare e quindi lo scegliere, l’agire del nostro pubblico in merito a orari delle manifestazioni, contenuti e format. 

IL DIRETTORE ARTISTICO Romildo Grion